Virabhadra, secondo la tradizione induista, era un valoroso guerriero nato da un capello del dio Shiva.
Anche se dare il nome di un guerriero ad una posizione yoga può sembrare in disaccordo con Ahimsa, il principio yogico della non violenza, ma in realtà non è così. Il guerriero Virabhadra è un po’ come l’Arjuna della Bhagavad-Gita, uno dei testi più sacri dello yoga ambientato in un campo di battaglia tra due grandi eserciti in attesa di guerreggiare. Per entrambi il combattimento esterno in realtà simboleggia il conflitto interiore, la battaglia per la scoperta della vera natura del proprio essere, la conquista dell’Infinito. Quello che veramente si vuole commemorare con il nome di questa posizione è il “guerriero spirituale” che coraggiosamente combatte contro il nemico universale, l’ignoranza della nostra vera Natura, la causa ultima di tutta la nostra sofferenza.
BENEFICI DI VIRABHADRASANA 2
- Migliora e amplia il volume del torace e di conseguenza la capacità polmonare.
- Allunga i muscoli delle spalle, del collo, dell’addome e dei fianchi.
- Rinforza i muscoli delle gambe, delle braccia e della schiena, potenziando questi muscoli si migliora i sintomi della sciatalgia.
- Stimola le funzioni delle ghiandole tiroide e paratiroidi.
- Virabhadrasana II inoltre tonifica maggiormente i muscoli e gli organi addominali.
CONTROINDICAZIONI E PRECAUZIONI
- Coloro che soffrono di disturbi articolari alle spalle possono evitare di mantenere le braccia aperte e parallele al pavimento, ma possono lasciare le braccia lungo i fianchi oppure le possono portare unite a tergo dietro la schiena, questo per evitare di forzare le articolazioni.
- Chi ha problemi di rigidità ai muscoli del collo o alle vertebre cervicali, deve mantenere la testa in una posizione neutra, evitando di portare lo sguardo verso le mani.
- Questa asana deve essere eseguita con precauzione e non mantenuta a lungo dalle persone che soffrono di problemi cardiaci e di pressione alta.
COME SI ESEGUE
Virabhadrasana è una posizione polare, per cui va eseguita prima da un lato, poi dall’altro.
- Posizionati in piedi sul tappetino con i piedi vicini tra loro, rivolto verso il lato lungo del tappetino.
- Espira e allarga le gambe fino a portare i piedi a circa una metro di distanza tra loro.
- Solleva le braccia sopra la testa, perpendicolari a terra e parallele tra loro e allunga le dita verso il soffitto. Abbassa e rilassa le spalle allontanandole dalle orecchie.
- Gira il piede sinistro di 45 – 60 gradi verso destra e gira il piede destro di 90 gadi verso destra in modo che punti verso il lato corto del tappetino.
- Allinea il tallone destro con il tallone sinistro.
- Espira e ruota il torace verso destra, direzionando il bacino in avanti il più possibile in linea con il lato corto del tappetino e contemporaneamente allarga le braccia portandole alla stessa altezza delle spalle. I palmi delle mani devono essere rivolti verso il basso.
- Abbassa il tallone sinistro fino a farlo toccare a terra, mantenendo la gamba dritta il più possibile.
- Allunga il coccige verso il pavimento, come se un filo tirasse verso il pavimento l’ultima vertebra della spina dorsale arcando leggermente la parte superiore della schiena all’indietro.
- Con il tallone sinistro saldamente ancorato a terra, espira e piega il ginocchio destro di 90 gradi circa, posizionandolo sopra la caviglia destra, così il polpaccio sarà perpendicolare a terra.
- Allunga bene le braccia avanti e indietro parallele al tapperino e apri il torace.
- Percepisci a partire dal tallone appoggiato a terra, una spinta che corre attraverso la gamba, l’addome, il torace e arriva su, fino alle braccia.
- Questa è la posizione finale. Mantienila fino a che riesci a bilanciare sforzo e rilassamento, respirando normalmente.
- Per uscire dalla posizione e ritornare alla posizione di partenza, inspira e premi bene il piede sinistro a terra mentre raddrizzi il ginocchio e la gamba destra. Rivolgi entrambi i piedi verso il lato lungo del tappetino e abbassa le braccia espirando.
- Fai qualche respiro completo e poi gira i piedi e ripeti la posizione dal lato opposto, possibilmente per la stessa durata.
Quando hai finito torna alla posizione di partenza avvicinando lentamente i piedi tra loro.
CONSIGLI PER PRINCIPIANTI
Per i principianti spesso è difficoltoso mantenere il tallone del piede posteriore appoggiato a terra e allungare bene la zona lombare (bassa) della schiena. Per questo le prime volte puoi aiutarti appoggiando il tallone su un cuscino rigido o altri.
Quando si piega il ginocchio della gamba davanti i principianti hanno la tendenza a portare in avanti la zona pelvica e ciò provoca un piegamento del coccige a “becco d’anatra” e una conseguente compressione della zona lombare. Perciò accertati di allungare bene il coccige verso il pavimento e di sollevare il pube verso l’alto, in avanti.
CHAKRA ATTIVATI
Virabhadrasana attiva Manipura chakra, il terzo chakra e Anahata chakra, il quarto chakra. Durante l’esecuzione dell’asana potresti avvertire un’espansione e attivazione dell’energia a questi livelli: coraggio, forza di volontà, intenzione di vivere con un cuore aperto.